Giulietta non l’ho mai incontrata di persona.
Solo qualche telefonata, di quelle con i fruscii, le pause e i sorrisi che si sentono anche senza vedersi.
Lavora da casa e fa candele artigianali. Eppure, mentre me ne parlava, io il profumo lo sentivo lo stesso. Quello dolce e caldo che ti fa pensare: ok, qui qualcuno ama davvero quello che fa.
Il suo coordinato grafico doveva raccontare esattamente questo.
Non “vendo candele”, ma le faccio con le mani e con il cuore.
Per lei ho progettato il logo e gli adesivi per i prodotti e per i pacchi, perché anche l’involucro, quando è fatto bene, dice la sua.
Ho scelto un rosa morbido, che non urla e non chiede attenzione.
Linee leggere, quasi educate. Quelle che non ti saltano addosso, ma restano.
Un’estetica che accarezza l’occhio invece di prenderlo a schiaffi, che nel mondo del “tutto deve colpire” è già una scelta abbastanza antipatica.
Il risultato è un brand che non si limita a dire “faccio candele”.
Dice: accendi qualcosa, rallenta, respira.
Come una luce calda in un pomeriggio d’inverno.
Senza frasi motivazionali. Senza fumo. Solo senso.